Angelo Pittau

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Angelo Pittau, presbitero villacidrese classe 1939, ordinato nel 1965. Terminati gli studi ginnasiali al seminario diocesano di Villacidro, don Angelo proseguì con il liceo e il corso teologico al regionale di Cuglieri dove prese gli ordini minori e il suddiaconato. Dopo il diaconato e l’ordinazione presbiterale ricevuta nella chiesa madre di Santa Barbara a Villacidro e la prima messa celebrata nella sua parrocchia di Sant’Antonio da Padova, fu inviato vice parroco per un biennio a Tuili.

Laureatosi in Scienza e Tecnica dell’Opinione Pubblica alla università Pro Deo (poi LUISS) di Roma con una tesi sull’opera letteraria di Giuseppe Dessì, nel 1967 partì fidei donum per il Vietnam, al tempo coinvolto in una feroce guerra: vi rimase tre anni, impegnato in attività di docenza alla Pontificia Facoltà Teologica di Dakar, di tipico ministero sacerdotale e di giornalista free lance per diverse testate occidentali. Rientrato in Europa nel 1970, dopo una sosta di alcuni mesi trascorsi come prete operaio a Lione (ma già da studente, con i Piccoli Fratelli frequentati a Bindua, aveva fatto duro apprendistato presso il porto di Marsiglia), si trasferì a Torino, nella periferia operaia. Qui fondò con don Piergiorgio Ferrero la comunità parrocchiale dell’Ascensione, intensamente vivendo la vita sociale ed ecclesiale (sotto la guida illuminata del cardinale Michele Pellegrino) del territorio.

Rientrò in Sardegna, richiamato dal Vescovo Antonio Tedde, nel 1974, ricevendo l’incarico di dar vita alla nuovissima parrocchia Madonna del Rosario nell’area detta delle “casermette”, dove maggiore era la sofferenza sociale delle famiglie (a causa anche della precarietà occupazionale) ed in particolare dei giovani, con enormi problemi sia educativi che relazionali. Sviluppando una pastorale secondo criteri prettamente comunitari e valorizzando da subito il laicato più rispondente, realizzò progressivamente, nella parrocchia, anche ampie strutture materiali (nell’aula liturgica artisticamente perfino raffinate) tese sempre e principalmente all’accoglienza del bisogno. Parallelamente fu incaricato dai Vescovi di Ales (in successione), oltre che della pastorale del lavoro – particolarmente delicata in tempi di permanente crisi nel compendio industriale villacidrese –, anche della direzione della Caritas diocesana ed in tale ambito promosse numerosi centri di ascolto in tutto il territorio della diocesi, fra Terralbese, Marmilla e Medio Campidano, nonché un ampio circuito di comunità volte al rimedio dei più disparati bisogni sociali (dalla tossicodipendenza e alcoolismo alla malattia mentale, dall’abbandono per vecchiaia alla violenza sofferta dalle donne, etc.). In tale ambito rientrano anche alcune cooperative tese alla formazione professionale di operatori sociali e al reinserimento lavorativo dei giovani già tossicodipendenti.

Fra gli iniziatori del Centro Servizi del Volontariato Sardegna Solidale, fu anche presidente regionale del coordinamento delle comunità di recupero. Alle attività promosse in loco dette pure un respiro internazionale, per le relazioni fruttuosamente avviate e sostenute con centri ecclesiali in Africa, Asia e America latina (fra le numerose altre, l’Università agricola del Ciad). Nel 1987, come Caritas diocesana, lanciò l’iniziativa – giunta ora alla 32.a edizione – della Marcia della pace, che ogni anno richiama migliaia di partecipanti e testimoni anche dall’estero, dalla Palestina alla Siria, alle aree più conflittuali del pianeta.

Giornalista pubblicista, ancora laureatosi all’università di Sassari in Pedagogia con una tesi sui settimanali cattolici, fondò e diresse nel 1977 il mensile “Confronto”, e collaborò a diverse altre testate anche nazionali. Pubblicò altresì diversi libri, fra i quali – fin dagli anni del seminario – svariate sillogi poetiche assai apprezzate dalla critica. Personalità intellettualmente indipendente in via assoluta, don Angelo Pittau costituisce, a giudizio non soltanto dei curatori di questo libro, una delle più acute e vitali coscienze critiche della Chiesa sarda, la cui autorevolezza è ancor più sottolineata dal suo riconoscibile sensus fidei associato ad un pieno e integrale sensus ecclesiae.