AGUANTA su Il Venerdì di Repubblica, del 15 luglio 2022
Francesco Zizola, uno dei nostri maggiori fotogiornalisti, è anche
uno dei nostri maggiori fotografi senza altra qualificazione. (Nostro
di chi, ci si potrebbe chiedere, visto che il linguaggio della fotografia
è universale e dunque di tutti; vero, ma dove si nasce ha una certa
ha una certa importanza nella formazione della lingua che s’impara
a parlare). La sua ricerca lo ha portato negli ultimi anni lontano
dall’attualità e dalle guerre, in cerca di risposte a domande
fondamentali e coltivando una trasformazione dello sguardo da
testimone a veggente. È un percorso che accomuna i grandi
fotografi, i quali vanno facendosi con gli anni più indagatori e
riflessivi, e nelle cui mani la macchina fotografica muta da
strumento di denuncia a strumento d’indagine, da punto
esclamativo a punto interrogativo.
Il tema, antico, di questa nuova ricerca sono i quattro elementi che
costituiscono il mondo, e come gli uomini interagiscono con essi, e
se questo rapporto sia sostenibile, durevole oppure – come oggi si
teme – destinato a precipitare. Zizola ha cominciato dall’acqua, dal
mare. Non è più un fotografo di guerra ma l’ambiente che indaga è
un gigantesco campo di battaglia nel quale pescatori-guerrieri
vanno d’astuzia e di forza a caccia delle loro prede. La pesca del
tonno è uno scontro omerico, nel quale i combattenti hanno volti di
eroi dell’Odissea e le regole sono arcaiche, mitologiche. E le armi
sono queste strane forme bianche disegnate dalle reti sul nero dei
flutti, nelle quali ciascuno può ritrovare ciò che vuole, un dipinto di
Paul Klee o un gioco di bambini tracciato col gesso sull’asfalto.
Disegni della mente, come la tela del ragno. Formae mentis, segni
dell’uomo sull’imperturbabilità della natura, micidiali astrazioni
poggiate sui flutti. Delineano un mondo nel quale sono in realtà tutti
sconfitti, prede e cacciatori spazzati via dal consumo industriale. Un
mondo che era in equilibrio, ma che non è più. Quanto alla
domanda se questo passato potrà mai ritornare, la risposta è già
scritta. Ma ci piace pensare che possa, e che ci sarà qualcuno a
fotografarlo.